La mostra di Fabrizio Ciccalè, segue quella “Multitude” di Madalina Rossi, sempre nella sala Imperatori. L’artista è marchigiano di adozione, ma romano di nascita. Avvicinatosi all’arte già da ragazzino ha continuato il suo percorso come autodidatta. Ha poi partecipato a numerosi eventi e vincendo anche dei premi; per citarne alcuni, la medaglia di bronzo della Camera dei Deputati nel 2013 o il premio al M.A.F. di Forlì lo scorso giugno. In questa occasione il concorso era curato da Marco Morgagni.
Ora con “Borgo, scrigno ed incanto”, questo il titolo dato all’esposizione, Ciccalè offre al pubblico della galleria Imperatori, un impaginato di opere pittoriche incentrate sul tema del paesaggio quale luogo di relazione e di sentimenti comunitari, in un triste periodo in cui la natura ha brutalmente ferito i borghi più preziosi. “Il tratto peculiare dell’artista – commenta il curatore Diego Paride Della Valle – si risolve nell’efficacia espressiva della materia pittorica, fatta di ruvidi impasti valorizzati con ossidi cromatici dalle tinte sature”.
Una sezione a parte dell’esposizione è dedicata invece all’attività scultorea dell’artista, incentrata sullo studio del volto umano, rispettato nelle sue proporzioni ma con tratti quasi caricaturali quando riflette i moti profondi dell’anima.
Il vernissage è per oggi, lunedì 17 luglio, alle ore 21.30. Sarà visitabile tutti i giorni fino al 21 luglio dalle ore 21 alle 24.